domenica 7 ottobre 2012

3 secondi


Allenati di tutto il mondo, unitevi! Ad chiunque abbia messo piede in una sala pensi, avrà avuto un’esperienza diretta con la panca piana. Questo esercizio infatti è uno dei più diffusi per l’allenamento degli arti superiore, tanto che se una volta ci si confrontava su quanti piegamenti sulle braccia si riuscivano a completare, oggi si preferisce usare il peso sollevato su quella stramaledetta panca che scontenta sia i più forti (che vorrebbero spingere sempre un peso di più) sia i più delicati (che non raggiungono neanche il valore minimo). Per questo motivo tanti hanno cercato la strategia  più adatta per raggiungere l’obiettivo comune di spingere di più.


Si sa, noi italiani in quanto a trovate geniali siamo i migliori e allora chi, se non un gruppo di ricercatori romani, poteva fare uno studio su come aumentare l’1RM su panca piana? E cosi, Padulo e compagnia bella hanno preso un gruppo di baldi giovani e li hanno torchiato per benino, facendogli eseguire due programmi di allenamento. Con lo stesso peso (85% di 1RM), ad uno veniva richiesto di eseguire poche ripetizioni con una fase concentrica velocissima (0,8s) e una eccentrica lenta (2s), per 7 serie con 2 minuti di recupero tra una e l’altra. L’altro gruppo invece faceva tante ripetizioni per serie fino ad esaurimento ed eseguivano la ripetizione alla velocità che preferivano (1,3s e 1,5s rispettivamente per le due fasi). Le serie erano calcolate per il gruppo “veloce” in considerazione della velocità  di contrazione (che doveva essere sempre alta). Nel gruppo “lento” invece facevano tante serie fino a quanto non erano più in grado di sollevare il bilanciere.


I risultati hanno mostrato che il gruppo lento alla fine del programma (2 allenamenti a settimana per 3 settimane) non avevano aumentato il loro 1RM, mentre il gruppo veloce era migliorato del 10%! Da notare che la differenza, oltre che essere nella ripartizione temporale delle due fasi della singola contrazione, erano nel numero totale di rip e, cosa più importante, nel caso delle ripetizioni veloci, vi era una maggiore attivazione dei muscoli. Si, non solo del grande pettorale  ma anche del bicipite, del deltoide e del tricipite che rispettivamente intervengono nella fase iniziale, centrale e finale della fase concentrica.  Quindi che dire, se siete alle prime armi fatelo piano. Se siete già un po’ più esperti fatelo veloci. E se siete italiani, fatelo meglio. Keep going



LB 

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